riflessione sociologica

CHI SONO IO?

SONO L’IMMAGINE DI ME CHE DECIDO DI MOSTRARE IN UNO SCATTO, O SONO CIO’ CHE GLI ALTRI VEDONO DI ME IN QUEL MEDESIMO SCATTO?

La riflessione sociologica sul progetto “onoS oI” parte dall’analisi sociale del concetto di “selfie”.

Il cambiamento sociale nasce sempre da fattori multidimensionali, da un lato c’è l’evoluzione tecnologica, dall’altro quella sociale.

Questo nuovo concetto pare venire fuori da una sorta di “necessità” sociale di FARSI PERCEPIRE COME PRESENTI NEL MONDO – “IO CI SONO, SONO QUI, PUOI VEDERLO DA QUESTO MIO SCATTO, IO NON SONO SOLO NELLA FOTO SONO CON “ALTRE” PERSONE” – .

Ma da un’attenta analisi possiamo individuare come il “selfie” paradossalmente sia una sorta di espressione di profonda solitudine, di grido, di richiamo, nonché di autosufficienza. Lo stesso infatti, se da un lato è una rappresentazione della solitudine (io mi scatto il selfie), dall’altro evidenzia anche una autosufficienza esistenziale (io scatto da solo, non ho più necessità di relazionarmi all’altro per chiedere una foto).

Cosi questi ritratti istantanei sembrano evidenziare la necessità di ricordare agli Altri, al mondo, che “io ci sono” (sono qui, in questo preciso istante).

Pare evidente il collegamento con nuove patologie sociali derivanti appunto dal mutamento ed evoluzione tecnologica, quali quelle derivanti dall’assenza di rete, ovvero di dipendenza dal web, alle quali seguono forme di depressione e ansia.

Senza infatti quell’accesso immediato al web, viene a mancare la porta d’accesso attuale tramite cui io comunico al mondo che “ci sono”.

Francesco Mazza ci propone  una sorta di regressione temporale su base artistica, chiedendoci di fermarci su uno sgabello  nel suo set fotografico e di mostrare la parte più intima di ognuno di noi.

Il progetto “io sono” dal punto di vista sociologico, si configura cosi, come risposta al grido sociale del bisogno di “sentire e mostrare che IO CI SONO”, evidenziando la necessità di tornare alla nostra vera essenza, senza selezione della maschera più adatta da “indossare” per quel preciso auto-scatto, per riaprirci invece al ruolo fondamentale dell’Altro, anche solo per chiedergli: “Scusi, mi/ci potrebbe scattare una foto?”

Relazione della Dott.ssa Valentina Licursi

(Sociologa specializzata in Organizzazione e Relazioni Sociali)

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riflessione sociologica ultima modifica: 2016-09-08T01:29:03+00:00 da Francesco Mazza